Più caro sarà andare negli USA. Aumenta l’ESTA. Tagli a Brand USA


La preoccupazione era già nell’aria prima e durante il recente IPW-International PowWOW che si é tenuto a Chicago al McCormick Conference Center. Infatti la legge di bilancio contiee diverse misure come:

  • aumento dell’ESTA da 21 40 dollari USA, l’autorizzazione elettronica per il Waiver Visa Programm che include anche l’Italia,sarà a partire dall’1-10-2025,
  • taglio dei fondi dell’80% BrandUSAda 100 a 20 milioni di dollari.
  • 250 USD Visa Integrity Fee for non immigrants.
  • biglietti più cari per l’accesso ai Parchi Nazionali, misura che non colpisce gli americani.

Ovviamente le dichiarazioni di Geoff Freeman – Presidente USTA sono non concordi con quanto sta facendo l’amministrazione Trump per il turismo e la sua promozione, visti gli eventi futuri come America 250, la FIFA World Championship 2026 e il centenario della Route 66.

Più moderato é Fred Dixon – Presidente di Brand USA, ha detto che continuerà la sua attività per promuovere il paese nel mondo.

Quali gli impatti?

Dal punto di vista del corporate e business travel , la fetta più grande di traffico tra Italia e USA per numeri in assoluto é forse minimamente colpita perché chi va negli USA per affari lo fa per interesse dell’azienda o proprio. Sia che questi affari siano una fiera, la stipula di un contratto o discussione di potenziale offerta, assistenza tecnica , installazioni di sistemi oppure visita clienti e meeting.

Diverso é per il leisure che va negli USA per turismo, dove l’aumento dell’ESTA incide, ma forse é la punta dell’iceberg rispetto ai costi attuali di una vacanza negli USA. Comunque a livello di impatto potrebbe incidere e spostare la scelta su altra destinazione se il ventaglio di proposte da scegliere sia largo e includa destinazioni che potrebbero surclassare gli USA.

Il VFR non e’ minimente coinvolto perché viaggia per diverse necessità a seconda della ragione per la quale viaggia.

L’entità dei collegamenti aerei, qualora vi siano volumi di defezioni é talmente minimale perché é il mercato americano a sostenere numericamente ed economicamente i voli tra USA e Italia.

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